🇮🇹 ABRACATRAD! La Camera delle Traduzioni è stata aperta! Nemici dell’erede, temete!

Non sono coinvolti né maghi e né streghe, solo due babbane appassionate di lingue. Le uniche pozioni a nostra disposizione sono litri di caffè e una formazione continua nel settore della traduzione per assicurare la qualità dei nostri servizi.


Oltre a offrire servizi di traduzione, copywriting e post-editing, abbiamo deciso di aprire questo angolo di blog per trattare argomenti legati al mondo delle lingue e non solo.
In questo primo articolo parleremo di Harry Potter: dietro questa saga fantasy che ha catturato i cuori di tutti c’è un maestoso lavoro che ha coinvolto una settantina di traduttori, i quali si sono fatti carico di rendere l’intera saga fruibile al pubblico non anglofono, cercando di mantenere il più possibile la magia dell’originale.
Una delle sfide più grandi per i traduttori di questo best-seller senza tempo riguarda senza dubbio la traduzione dei nomi propri, che oltre a essere evocativi e originali nascondono sempre uno o più significati.
The Chamber of Translations propone una selezione di traduzioni mettendo a confronto la versione originale con le due edizioni italiane e la traduzione francese.

Il caso Wood

Oliver Wood è il capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro. Nella prima edizione italiana è stato tradotto con Oliver Baston: wood significa “legno”, e Baston ne costituisce un chiaro riferimento, oltre che a richiamare alla mente del lettore le mazze di Quidditch. Pensando di trovarsi di fronte a un nome parlante, la traduttrice ha scelto l’addomesticamento per consentire al pubblico italofono di cogliere il riferimento. Nonostante la scelta di tradurre Wood con Baston possa definirsi logica e geniale, la nuova edizione ripristina il nome originale, perdendo quindi il gioco di parole pensato dall’autrice.

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‘Excuse me, Professor Flitwick, could I borrow Wood for a moment?’ Wood? thought Harry, bewildered; was Wood a cane she was going to use on him? But Wood turned out to be a person, a burly fifth-year boy who came out of Flitwick’s class looking confused. [1]“Mi scusi professor Vitious, mi presta Baston per un attimo?”“Bastone? Pensò Harry allibito; forse la Mcgranitt aveva intenzione di picchiarlo?Ma, come scoprì ben presto, Baston era una persona, un ragazzo corpulento del quinto anno, che uscì esitante dall’aula.[2]“Mi scusi, professor Flitwick, mi presta il suo Wood per un attimo?“Il suo Wood? pensò Harry confuso; sperò che la situazione non stesse prendendo una brutta piega.Wood, come scoprì ben presto, era un ragazzo corpulento del quinto anno, che uscì esitante dall’aula. [3] 

[1] J. K. Rowling, Harry Potter and the Philosopher’s Stone, cit., p. 112

[2] Rowling J.K., Astrologo M. (trad. it.), Harry Potter e la pietra filosofale, Milano, I ed., Adriano Salani Editore, XXII ristampa, dicembre 2001, p. 144

[3] Rowling J.K., Astrologo M. (trad. it.), Harry Potter e la pietra filosofale, Milano, Adriano Salani editore, Bartezzaghi S. (a cura di), IX ristampa, settembre 2016. P. 152

Vediamo adesso cosa ha proposto il traduttore francese:

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‘Excuse me, Professor Flitwick, could I borrow Wood for a moment?’ Wood? thought Harry, bewildered; was Wood a cane she was going to use on him? But Wood turned out to be a person, a burly fifth-year boy who came out of Flitwick’s class looking confused. [1]“Excusez-moi”, dit-elle au professeur qui donnait son cours dans la salle. C’était Flitwick, le professeur d’enchantements. “Puis-je vous emprunter du bois quelques instants?” Du bois? avait-elle l’intention de lui donner des coups de bâton? se demanda Harry, déconcerté. Mais Dubois était en fait un élève de cinquième année, un garçon solide qui avait l’air très étonné d’être ainsi arraché à son cours. [2]

L’originale inglese sfrutta il duplice significato di wood, che in francese è reso con il gioco di parole du bois/Dubois. Du bois significa letteralmente “del legno”, quindi è evidente il riferimento a bâton (“bastone”, cane in inglese), ma la stessa espressione, se unita a formare un’unica parola (Dubois), indica il cognome del ragazzo (peraltro molto diffuso in Francia). Se il nome fosse stato lasciato in lingua originale come nella ritraduzione italiana, questa allusione sarebbe stata persa. La soluzione proposta è quindi molto più convincente rispetto a quella italiana.


[1] J. K. Rowling, Harry Potter and the Philosopher’s Stone, Londra, Blomsbury, 2013, p. 112

[2] J. K. Rowling, Harry Potter à l’école des sorciers, versione pdf online, p. 100

Oggetti magici: chapeau o choixpeau ?

Il Sorting Hat è un cappello dotato di mente propria il cui compito è stabilire quale sia la Casa più giusta per ogni studente di Hogwarts. Il nome non è casuale: sorting deriva dal verbo to sort, che letteralmente significa “dividere sistematicamente in gruppi, separare per tipologia”; è quindi evidente il riferimento allo smistamento degli studenti nelle varie Case. 

Non essendo possibile una traduzione letterale (“Cappello Smistante”?), in italiano il termine sorting è stato sostituito con il participio presente “parlante”, che pur essendo evocativo non mantiene il significato dell’originale.In Harry Potter à l’école des sorciers, il Sorting Hat diventa “le choixpeau magique”. Choixpeau è la fusione di choix (“scelta”) e chapeau (“cappello”). Il traduttore ha quindi coniato un neologismo proponendo un gioco di parole assente nel testo fonte, ma molto più suggestivo rispetto all’italiano Cappello Parlante. Il sostantivo choix richiama subito alla mente del lettore il concetto dello smistamento, permettendo la fedeltà al testo di partenza senza rinunciare alla fantasia.

La storia di Hogwarts e Priscilla Corvonero

Forse non tutti sanno che anche la Scuola di Magia in cui è ambientata la saga ha una storia, perché la Rowling non lascia mai niente al caso. L’autrice ha affermato di aver preso il nome da una specie floreale coltivata nei Kew Garden, e solo in un secondo momento ha immaginato la seguente spiegazione interna alla storia: Priscilla Corvonero, una delle quattro fondatrici della scuola, avrebbe scelto il luogo di fondazione del castello dopo essersi sognata un porco pieno di verruche che la guidava alla scogliera sul lago; infatti, hog in inglese significa “porco”, e wart “verruca”. 

In francese, il traduttore ha cercato di mantenere la stessa idea con il neologismo Poudlard, creato sulla base del verlan, gergo francese che consiste nell’invertire le sillabe all’interno delle parole. La fusione delle parole pou (“pidocchio”) e lard (“lardo”), rievoca nella mente del lettore della cultura ricevente un’immagine molto simile all’originale, cioè una specie di lardo con i pidocchi. Inoltre, il neologismo produce lo stesso effetto del termine inglese anche dal punto di vista fonologico, tanto che molti lettori francesi credevano si trattasse del nome originale, e lo pronunciavano “poudlarde”. Il traduttore si è quindi dichiarato soddisfatto, perché il suo intento era proprio quello di creare una parola che riproducesse lo stesso effetto di senso del testo di partenza, ma che allo stesso tempo fosse facile da pronunciare per un lettore francese pur suonando inglese. Rispetto all’italiano, che lascia il nome in inglese, Poudlard è senz’altro un buon compromesso, anche se perde il fascino della cultura a cui appartiene. 


E tu, conoscevi queste curiosità? Che versioni preferisci?

 

The Chamber of Translations propone i principali testi di riferimento utilizzati e consigli per linguisti e traduttori appassionati del fantastico mondo di Harry Potter:

·      Ark S.V., The Lexicon, An Unauthorized Guide to Harry Potter Fiction and Related Materials, 2009, Elàstico (ed. it.), Lexicon, Guida non autorizzata ai romanzi e al mondo di Harry Potter, Milano, Piemme Editore, I ed., 2009

·      Colbert D., The Magical Worlds of Harry Potter: A Treasury of Myths, Legends and Fascinating Facts, 2001, United States, Lumina Press, Cartoceti P. (trad. it.), I magici mondi di Harry Potter, guida ai personaggi, miti e leggende della saga del mago di Hogwarts, Roma, Fanucci Editore, I ed., 2001

·      Katerinov I., Lucchetti babbani e medaglioni magici, Harry Potter in italiano: le sfide di una traduzione, Padova, Rubano, Carmelozampa Editore, I ed., 2012

·    Kronzek A. K., Kronzek E., The Sorcerer’s Companion: A Guide to the Magical World of Harry Potter, I ed., 2011, Giunghese (trad. it.), Manuale per apprendisti maghi, guida al magico mondo di Harry Potter, Sperling&Kupfer Editori, 2001

·      Lenti M., L’incantesimo Harry Potter, Milano, Associazione Delos Books, I ed., 2006

·   Tosi L., Petrina A. (a cura di),Dall’ABC a Harry Potter, Storia della letteratura inglese per l’infanzia e la gioventù, Bologna, Bonomia University Press, I ed., 2011

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